Considerazioni relative agli interventi didattici prima durante e dopo la pratica sportiva del giovane calciatore, secondo i principi della metodologia operativa.
La presentazione del compito
Il compito di movimento è la specifica esperienza di movimento.
I compiti di movimento hanno una dimensione di contenuto, un orientamento all’obiettivo e una dimensione organizzativa che prevedono necessariamente questi tre focus:
- il contenuto dei compiti è il movimento contenuto nella richiesta di ciò che il calciatore deve fare;
- l'orientamento del compito all'obiettivo descrive la qualità e l'aspetto dell'esperienza di movimento;
- l'organizzazione del compito è in relazione con la gestione del tempo, dello spazio, delle persone e del gruppo, tutti pianificati per facilitare il lavoro sul compito.
Proviamo quindi a fare un esempio in relazione a ciò che abbiamo detto:
- contenuto: giocare 3vs3 con i portieri;
- orientamento all'obiettivo: usare passaggi veloci e muoversi nello spazio precedendo il passaggio;
- organizzazione: giocare in un gruppo di 6 su campo rettangolare 40x30 usando un pallone.
Rosenshine e Stevens definiscono alcuni aspetti perché la presentazione sia chiara ed efficace:
- chiarezza di obiettivi e punti principali;
- stabilire le finalità e gli obiettivi della presentazione;
- mettere a fuoco un concetto, un punto o un’indicazione per volta;
- evitare digressioni;
- evitare frasi e pronunce ambigue;
- presentazioni passo dopo passo;
- presentare il materiale in piccoli passi;
- organizzare e presentare il materiale in modo tale che ciascun punto sia assimilato prima che sia proposto il punto successivo;
- fornire esplicite indicazioni passo dopo passo (dove ciò sia possibile);
- presentare un profilo essenziale quando il materiale è complesso.
Procedure specifiche e concrete:
- modellare l’esercizio o il processo (quando appropriato);
- fornire informazioni dettagliate e sovrabbondanti per i punti difficili;
- fornire agli studenti esempi concreti e vari.
Controllo della comprensione dei calciatori:
- assicurarsi che tutti comprendano un punto prima di procedere con il punto successivo;
- porre ai calciatori domande per controllare la loro comprensione di ciò che è stato presentato;
- fare in modo che i calciatori riassumano i punti principali con le loro parole;
- ripetere le parti della presentazione che i calciatori hanno difficoltà a comprendere;
- tramite successive spiegazioni dell’allenatore;
- attraverso il tutoraggio di alcuni nei confronti di altri.
Approfondimento
Check list per l'allenatore perché la presentazione del compito sia efficace:
- Ho l'attenzione dei calciatori?
- Ho incluso un set induttivo per i nuovi calciatori della squadra?
- Nella mia presentazione la sequenza dei compiti è in ordine logico?
- Ho presentato degli esempi?
- Ho personalizzato il contenuto?
- Ho ripetuto le cose di difficile comprensione?
- Ho collegato il nuovo a precedenti esperienze?
- Ho diviso in step gli obiettivi ?
- La mia presentazione è dinamica?
- La mia dimostrazione è accurata?
- Uso i calciatori per enfatizzare le informazioni importanti?
- Prevedo informazioni sul perché un'abilità deve essere svolta in un certo modo?
- Uso aiuti organizzativi negli aspetti della pratica?
- Se io sto utilizzando dei media li ho preparati in anticipo?
- Le mie ancore di apprendimento sono:
- Accurate?
- Appropriate per il contenuto?
- Appropriate per l'età e le abilità del calciatore?
- Condensate efficacemente in parole ancora?
- Indicizzate e in sequenza?
- Nella mia presentazione ho separato gli aspetti organizzativi e di contenuto?
Cinque differenti presentazioni dei compiti sono state confrontate in termini della loro efficacia, sulle caratteristiche dell’esercizio (forma), il prodotto caratteristico dell’apprendimento e dell’abilità del giovane atleta a verbalizzare come realizzare un non familiare, complesso, pesante esercizio motorio (locrosse throw).
I cinque diversi casi erano:
- spiegazione verbale con dimostrazione parziale;
- solo dimostrazione completa;
- spiegazione sovrabbondante con dimostrazione parziale;
- spiegazione verbale con dimostrazione completa e cues riassuntive, ripetizione visuale/verbale della presentazione dei compiti;
- controllo di gruppo – nessuna presentazione dei compiti.
I risultati dello studio supportano fortemente l’impiego della dimostrazione completa, schemi riassuntivi e ripetizione dell’atleta. Gli atleti nell’ultimo gruppo avevano un prodotto più elevato ed erano maggiormente in grado di verbalizzare come realizzare l’esercizio.
Graham e i suoi collaboratori hanno studiato le presentazioni dei compiti di insegnanti efficaci in educazione fisica ed hanno identificato otto indicazioni di presentazioni dei compiti efficaci:
- fornire istruzioni esplicite;
- enfatizzare l’utilità del contenuto presentato;
- strutturare un nuovo contenuto;
- segnalare l’attenzione degli studenti;
- riassumere e ripetere le informazioni;
- controllare la comprensione;
- creare un clima produttivo per l’apprendimento;
- presentare misure di responsabilità.
Suggerimenti didattici per la presentazione del compito
- Fornire informazioni sintetiche, chiare, precise, limitate agli aspetti essenziali.
- Definire verbalmente punti chiave dell’azione che l’allievo possa poi utilizzare per regolare l’azione.
- Presentare immagini dell’azione attraverso dimostrazioni, grafici, fotografie, disegni, filmati.
- Collegare immediatamente le informazioni fornite all’esperienza pratica.
- Abbinare le informazioni visive alle istruzioni verbali per dirigere l’attenzione su aspetti rilevanti.
- Talvolta, soprattutto con i più giovani, dire semplicemente “fai questo” e presentare una dimostrazione.
- Porre domande e richiedere spiegazioni o riassunti dei punti principali per essere certi della comprensione.
- Utilizzare dimostrazioni corrette o indicare come dovrebbe svolgersi l’azione.
- Nelle dimostrazioni utilizzare coetanei in fase di apprendimento.
- Nella dimostrazione scegliere prospettive adeguate di osservazione.
Lo sviluppo delle abilità di rappresentazione mentale (immaginazione) dell’azione ha come obiettivo di migliorare l’apprendimento, l’elaborazione, la correzione e il perfezionamento del gesto. Le abilità di rappresentazione si fondano sulla formazione di immagini mentali multisensoriali (visive, cinestesiche, tattili, uditive, etc.) vivide, stabili, controllabili e trasformabili. La rappresentazione mentale dovrebbe essere alternata alla pratica motoria, inserita, ad esempio, prima dell’effettuazione o nelle pause di recupero.
Al soggetto è richiesto di formare immagini dapprima esterne e poi interne: nelle prime il corpo in toto o nelle sue parti è rappresentato da varie prospettive come attraverso una cinepresa, mentre nelle seconde la prospettiva è interna (in prima persona). Filmati e immagini fotografiche sono utili per formare una rappresentazione esterna. L’allievo va ripreso da prospettive che catturino aspetti e informazioni importanti dell’azione che potranno poi servire da riferimento (immagine mentale guida dell’azione). In seguito è proposta la rappresentazione dell’azione dall’interno, che generalmente consente un recupero più facile delle sensazioni cinestesiche del movimento. L’esecuzione va rappresentata mentalmente in modo corretto e multisensoriale, nei dettagli o nella globalità, con risultato positivo in rapporto al raggiungimento degli obiettivi.
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