Anche la donna si deve misurare con due tipi di sport, uno di vertice e un altro per tutti. Il primo impone di fare i conti con differenze fisiche e una popolarità diversa, e per qualcuno è rabbia e furore agonistico, o anche furberia e violenza. Nel secondo, conta la persona e non solo chi vince, ognuno dà fondo a tutte le energie per battere il proprio record, non si deve misurare con parametri assoluti, e chi è meno dotato non è escluso. È ricerca della misura di sé, mezzo di comunicazione e rapporto con la salute, e si può praticare per semplice piacere di misurare le proprie forze, per salute e per divertimento.

C’è lo sport dei campioni, e sembra logico inseguirlo e copiarlo, ma i campioni sono pochissimi. Forse è illogico che, quando si parla di sport, si ignori quello che possiamo praticare per semplice piacere di misurare le nostre forze, salute e divertimento.

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