I bambini nascono sempre uguali, si diceva, e si credeva di poterli educare tutti allo stresso modo. È sempre stato così, e non si sentiva la necessità di vedere ognuno come soggetto unico da trattare in modo diverso. Oggi, con i mutamenti culturali e la possibilità dei giovani di accedere a un’infinità d’informazioni e di esperienze, occorrono altri accorgimenti.
Educare, un concetto complesso
Parlare di educazione, specialmente quando s’inseriscono concetti non abituali tratti dall’osservazione personale sulle tracce psicologiche di Alfred Adler, è un compito troppo lungo, e allora è meglio elencarne alcuni caratteri.
FAMIGLIA, SCUOLA E SPORT: la collaborazione
È innegabile che le tre agenzie lavorino per lo sviluppo dei giovani, ma senza metodi e obiettivi comuni è più facile che si giochino contro.
L'arte di formare allo sport e alla vita adulta
Si potrebbe dire che il cammino verso la vita adulta inizi dalla nascita, ma è pericoloso imporlo, o anche soltanto proporlo, senza conoscere le fasi dello sviluppo, gli effetti dei propri interventi e l’intesa che porta gli allievi a partecipare alla propria formazione.
Educare alla consapevolezza, fiducia in sé e resilienza
è sempre più chiaro che, per stare bene e sperimentare benessere, occorre sviluppare autoconsapevolezza, cioè la propria personale consapevolezza di come ci si sente, come si sta, cosa si vuole, dove si vuole andare, e anche consapevolezza delle proprie possibilità, capacità, risorse e propri limiti.
Dare sicurezza e coraggio
Lo sportivo si forma applicando conoscenze spesso lontane dal buon senso comune, da tenere, però, sempre presente, ma anche da adeguare ai tempi e alle risposte che ognuno può dare.
Formare l’adulto
Un bambino non può essere costretto a vivere come un adulto, ma educato per diventarlo.
Come far crescere l’adulto già nel bambino?