Egregio Professor Odifreddi, ho letto il Suo articolo su La Stampa di mercoledì 13 luglio, e ho sentito la necessità di parlare di cose che magari danno poco sul pratico, ma fanno vivere momenti di gioia. Lo sport dà cose di cui non si parla mai, ma sono fondamentali sia per la salute fisica che mentale.
È il confronto tra i due emisferi cerebrali. Il sinistro s’interessa di più alle scienze, regola la razionalità, il linguaggio, l'analisi, la capacità matematica e il ragionamento. Lavora su ciò che è reale, arriva alla soluzione attraverso passaggi ed è più attento a evitare errori. Si può dire che, nello sport, rallenta gli automatismi e restringe l'attenzione a svantaggio della visione d'insieme. Il destro presiede alle attività regolate da critica, intuizione, inventiva, fantasia e sintesi. Ha più importanza negli sport di situazione, perché dà lucidità e pensiero rapido e creativo per intuire ciò che potrà avvenire e rispondere con iniziative immediate, ed è più esposto all’errore, perché è guidato dall’intuizione e dall’immediatezza. Nessuno dei due, però, è più importante dell’altro.