La parola ai tecnici

In un mondo caratterizzato da una continua complessificazione, risulta indispensabile, per qualunque organizzazione, la modifica della propria organizzazione e struttura, nonché il proprio modello di attività, al fine di adeguarsi alla complessità esterna.

Il mondo del calcio, soprattutto italiano, ha lamentato un immobilismo strutturale che solo ultimamente si sta cercando di sgretolare. Argomenti come stadio di proprietà, merchandising, sviluppo di nuovi modelli di business si rincorrono in un frenetico dibattito per la salvaguardia e lo sviluppo dei club.

A questi argomenti di stretta attualità si ritiene qui importante aggiungere il ripensamento del concept dei settori giovanili, in quanto, proprio per il principio di complessificazione di cui sopra e in un’ottica strategica, ogni parte dell’organizzazione deve essere ripensata.

Obiettivo di qualunque settore giovanile di una società di calcio è la formazione del giovane calciatore allo scopo di un futuro inserimento in prima squadra. Qui si sostiene che la formazione come viene intesa oggi (essenzialmente tecnica e in maniera classica sul campo) deve essere ripensata in modo da:

  1. consolidare e strutturare attraverso ulteriori metodologie e strumenti gli argomenti tecnici,
  2. comprendere ulteriori competenze che aiutino il piccolo giocatore verso una formazione globale e consapevole,
  3. al contempo, lavorare in maniera ecologica sui genitori.

In merito al punto a si propone di mutuare dalle ultime metodologie sull’apprendimento/insegnamento quei metodi che possono integrare la formazione sul campo. Si fa riferimento al cosiddetto hybrid learning, in altre parole all’integrazione tra i processi standard e quelli in rete (multimediali). Più studi su varie università portano a pensare a questa metodologia come propulsore dei risultati formativi (Moskal, 2017).

Il punto b fa riferimento a quelle competenze soft che sono necessarie nella crescita, non solo calcistica, di qualunque ragazzo. Naturalmente la metodologia hybrid può essere applicata anche a tali argomenti, pensiamo ad esempio a una piattaforma social. Tra i topic non strettamente tecnici potrebbero rientrare le abilità mentali, le soft e life skills, l’educazione alimentare e sportiva.

Il terzo punto inserisce una prospettiva indagata in ambito formativo e sportivo (Smoll, Smith & Cumming, 2007) che asserisce come specifici training per genitori e tecnici possano influenzare positivamente le performance e il vissuto sportivo dei ragazzi.

Naturalmente alcune metodologie e innovazioni qui proposte sono suscettibili di miglioramenti e di modifiche che strutturino i settori giovanili in maniera più consona ai tempi; in ogni caso l’obiettivo qui è semplicemente quello di portare in evidenza l’argomento, di aprire un dibattito e, magari, sensibilizzare i club al fine di attivare un processo innovativo che comprenda la formazione integrale dei ragazzi.

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