Salute

Rimbambirsi di droga e bruciarsi il cervello, la nuova frontiera dell’emancipazione e dell’autonomia. C’è chi vede la libertà nel non avere regole e obblighi neppure verso i bambini.

Anni fa scrivevo sul sito che la cannabis produce danni anche gravi e prepara tanti a passare a droghe più pesanti. Oggi, ventisei 0ttobre 2018, leggo che sta avvenendo addirittura in ragazzini di dodici anni.

I giovani sono influenzabili da chi fa capire che drogarsi è il percorso per diventare adulti, o crede che, dare argomenti e giustificazioni a ragazzi cresciuti male e con poco senso critico, li renda liberi. Ci sono state manifestazioni in cui si offrivano dei semi e giravano volantini con le istruzioni per coltivare le piantine e i consigli per estrarre la marijuana.

Si è parlato della sua innocuità, alla quale credono soltanto i disinformati che parlano e i manipolatori che fanno finta di non sapere, o di libertà che sarebbe semplicemente poter stare fuori da ogni regola. Una sciocchina scriveva: “Siamo in un mondo di vecchi rimbambiti che non hanno ancor capito che il mondo va avanti così, ormai lo sanno tutti”. Ragazza mia, sono l’insicurezza, l’inconsistenza e un radicato conformismo che ti fanno credere che il mondo può andare come vuole, ma la vera vita adulta è fatta di scelte e decisioni personali.

Ci sono troppi pifferai. Ad Hameln, un paese invaso da colonie di topi, invitarono un pifferaio che, con il suono del suo piffero, sapeva ammaliare i topi, che lo seguivano fino ad affogare nel fiume. Un pifferaio di oggi, uno che vorrebbe fare politica, interpellato sulla liberalizzazione della cannabis diceva: “Lo faccio per la libertà, io mi oppongo a qualsiasi proibizione”, e per questo si augura una “mobilitazione crescente per la legalizzazione della cannabis, perché rende liberi, è segno di autonomia e una pratica ostacolata da bacchettoni”. Che progetto politico!

Forse ricorda di essere stato un topino ammaliato da qualche topone che prometteva una vita di diritti solo per sé, vertigini a poco prezzo e felicità senza sforzo, regole o rinunce. Anche questo promette felicità, ma non si chiede se i topini si affogheranno da soli o se faranno soltanto tutto il percorso della vita a pile scariche e con il cervello affumicato. L’importante era che svolgessero il loro lavoro ai seggi. Fantasie? Si dice che tra due partiti dichiaratamente democratici sia nato un accordo: “Voi ci sostenete per la cannabis e noi su altre questioni che non riuscite a far passare”.

Questo buontempone in cerca di gloria dice di essere un medico, ma per esserlo non basta aver conseguito una laurea. Come vorrei che il mio Ordine decidesse di cacciarlo!

Ora tirano e fumano cocaina a iniziare da dodici anni! Solo un demente non riesce a capire che ci troviamo di fronte a tanti giovani che, soprattutto per un’educazione che non riesce a seguire, o forse sarebbe meglio dire opporsi, a percorsi demagogici e spesso culturalmente vuoti, non sanno chi sono, non vivono secondo i loro mezzi e cercano qualcosa di artificiale per riempire la loro fragilità. E non capisce che, per la somma di danno cerebrale progressivo, droga e difficoltà di recupero troppi non hanno possibilità di ritorno. I furbacchioni, invece, tutte queste cose le capiscono e le usano.

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