Impoverisce il rapporto e rende chi la subisce impermeabile anche agli apporti educativi corretti...
... e non porta mai a una libera espressione di creatività.
L’allenatore
- Manifesta i condizionamenti e gli errori di tutti gli altri rapporti educativi.
- Vuole stimolare o “fa come ha sempre fatto” o “fanno tutti”, perché crede sia sufficiente la volontà per risolvere qualsiasi problema.
- Scarica sull’allievo la delusione per i propri insuccessi.
- Vorrebbe segnalare distanza, disistima e delusione, e umiliare l’allievo perché produca una reazione positiva.
- Procura ostilità e risentimenti difficili da cancellare che si esprimono poi nell’età adulta.
- Toglie efficacia anche alle iniziative corrette.
- Può essere condizionato da un allievo che cerca la punizione per sfidare, avere attenzioni o essere protetto.
- Fa il gioco dell’allievo troppo reattivo, perché gli offre troppe possibilità di opporsi, e del debole, che paga il disimpegno facendosi punire.
- Se l’allievo resiste, non può aumentare la punizione all’infinito, e alla fine deve cedere.
- Poiché dipende dal giocatore per conseguire risultati, è sempre in una posizione di debolezza.
L’allievo
- Anche quando sembra accettarla, accumula pericolose cariche di aggressività e motivi di vendetta che nasconde in varie forme di resistenza e opposizione.
- Più tardi, quando raggiunge una posizione nella quale si sente inattaccabile, può diventare ingovernabile, o manifestare in modo palese la sua impotenza e incapacità.
- Trae vantaggi, perché ha l’opportunità di pagare con una punizione, e quindi di non sentirsi in colpa e di non doversi impegnare per correggersi.
- Mostrandosi più impacciato e incapace, colpevolizza l’allenatore per i propri insuccessi.
- Si può compiacere di decretare l’impotenza dell’adulto.
- Scarica sull’allenatore le proprie responsabilità.
- Se è deliberatamente ostile e reattivo, trova una facile giustificazione al proprio comportamento distruttivo.
- Chi si sente non apprezzato, può preferire un rapporto basato sulla punizione piuttosto che sentirsi rifiutato o escluso.
- Chi è insicuro può accettare la punizione fino a convincere l’allenatore a soccorrerlo con un aiuto protettivo.
Ti è piaciuto questo articolo?
Forse vuoi leggerne altri... Ecco alcuni articoli che hanno un argomento simile: