Pillole

I metodi che forniscono soltanto informazioni e modelli rigidamente delimitati e prestabiliti escludono critica, intesa e cooperazione, e non offrono L'opportunità di ascoltare L’ascolto, però, non è soltanto lasciar parlare, ma capire i problemi e scoprire le soluzioni, apprezzare il giovane per le intenzioni e i tentativi per essere concreto, non farsi condizionare dai risultati immediati, e aiutarlo a trovare la propria soluzione. 

Non si parla, quindi, dell’ascolto nei climi autoritari, protettivi, permissivi o troppo esigenti e ansiogeni, nei quali il giovane si deve adattare a ciò che chiede o, meglio, pretende o impone l’adulto, ma a quelli in cui è protagonista attivo di ciò che avviene nell’educazione.

L’adulto che sa ascoltare.

  • Assiste il giovane nei dubbi, nelle incertezze e nelle difficoltà, e arriva a conoscerne le risorse e le capacità.
  • Lo rassicura di poter sempre contare su un aiuto autorevole e può attribuire un’obiettiva considerazione alle intenzioni e ai tentativi di concretezza.
  • Lo incoraggia e lo rassicura indipendentemente dai risultati immediati.
  • Ne rafforza l’autostima e il coraggio, perché la condivisione e l’apprezzamento dell’adulto lo garantiscono di potersi avventurare nel nuovo, dove l’esito positivo non è assicurato.
  • Interviene su una cultura che favorisce il vantaggio personale senza curarsi di quello collettivo.
  • Non sempre un giovane arriva alle soluzioni o si difende dai pericoli da solo, ma l’adulto che ascolta sviluppa quel rapporto che permette di chiedere aiuti senza temere un giudizio e sentire, poi, la logica esigenza di opporsi.
  • Non condanna l’incapacità, ma valuta le intenzioni e i tentativi ragionevoli, e non si lascia condizionare dagli errori.
  • Gli trasmette gli aspetti della professionalità che sono impliciti nel vivere adulto.
  • Aiuta ogni allievo ad addentrarsi nello sconosciuto per scoprire il proprio talento e, intanto, conduce un insegnamento che si adatta alle qualità di tutti.

In un rapporto aperto, quindi, un giovane ha l’opportunità e il vantaggio di usufruire di opinioni e consigli collaudati, perché partecipa a un lavoro fondato sulla cooperazione e sul sostegno di ognuno, altrimenti, nel caso migliore, riceve soltanto un aiuto protettivo.

Dall’adulto che ascolta, il giovane non si aspetta soltanto indicazioni e comandi, ma i modi per sperimentare il nuovo e avvicinarsi all’autonomia e all’iniziativa libera, imparare a scegliere e decidere da solo, che è ciò che chiede lo sport. A volte, è tuttavia anche necessario porre freni e correggere, ma un istruttore che accetta i contributi positivi e lascia aperta la via dello scambio, riesce a stabilire che cosa debba essere accettato o rifiutato senza cadere nel conflitto.

Vincenzo Prunelli

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