Le domande degli allenatori

Un allievo è distruttivo per disturbi del carattere, problemi della squadra o errori dell’istruttore.

Soluzioni: allontanarlo, ma abbassare il livello generale va contro il nostro compito, ammansirlo e considerarlo un impunibile, ma perdiamo autorevolezza.

È meglio avere un tasso di classe in meno piuttosto che un allievo distruttivo? Ci devono essere gli impunibili?
Come sempre, andiamo cauti con i termini. Possiamo avere allievi distruttivi per disturbi non correggibili del carattere, ma dalla domanda s’intuisce che non si tratta di un bambino, e che in qualche modo ha già dimostrato di poter stare in un gruppo.

Entriamo nel problema e poniamoci alcune domande: come e da quando è iniziato il comportamento distruttivo? Torniamo indietro, e cerchiamo di capire che cosa è successo nella squadra: se c’è stata una crisi collettiva, si sono create tensioni che hanno guastato l’armonia del gruppo o sono nate rivalità incontrollate. Oppure, potrebbe essere un problema del giocatore, ma in questo caso occorre essere cauti. Magari non ne sa neppure lui il motivo, o magari lo sa, ma è troppo convinto di avere ragione per dovere anche delle spiegazioni. Si è semplicemente convinto che al talentino sia tutto permesso anche se va contro i propri interessi, oppure gliel’ha anche con noi, e non è pensabile che ci venga a chiedere un aiuto.
E poi, vediamo se abbiamo qualche responsabilità magari senza essercene resi conto. Se così fosse, cerchiamo di rimediare, ma se non ne veniamo a capo, teniamo sempre conto che è meglio avere solo gente costruttiva, perché ne basta uno per guastare un gruppo e, a gioco appena più lungo, non avere neppure più il risultato.
Tuttavia, l'allontanamento di un giocatore con talento, anche se distruttivo, deve essere l'ultima soluzione, perché abbassare il livello generale solo per avere gente tranquilla è contro l'interesse di tutti e una fuga dai compiti che ci hanno affidato.
Il distruttivo ci condiziona sempre, anche se, prima di averci a che fare, si pensa che con noi non succederà. Non siamo mai sicuri che risponda, e a volte senza accorgercene, scendiamo a compromessi per tirarlo dalla nostra parte, finché perdiamo autorità e commettiamo qualche ingiustizia nei confronti degli altri. Se non siamo preparati a "guarire" questo tipo di personaggi, quindi, è meglio che non li prendiamo, anche se chi ha più talento è più difficile da guidare, ma alla fine ci porta lontano.
Per quanto riguarda gli impunibili, il problema non si pone. Se tutti hanno fatto quello che potevano, nessuno va punito: serve cercare soluzioni e correggere degli errori. Se, invece, uno ci guasta il lavoro o ci gioca contro, ne deve per forza pagare le conseguenze, anche se questo non vuole dire punirlo, ma correggerlo. Altrimenti avremo un giocatore non motivato a rimediare e convinto di poter stare sopra di tutti gli altri che, finiranno per imitarlo oppure, per reazione, isolarlo o ribellarsi.

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