reagisce solo a ciò che è reale, presente e appaga subito...
Il bambino:
- reagisce solo a ciò che è reale, presente e appaga subito;
- non ha confidenza con il pensiero astratto, una visione della realtà a lungo termine e la praticità dell’adulto;
- risponde soltanto alle sollecitazioni del momento;
- coglie la realtà in modo immediato e come un tutto, e la vive in modo emotivo, intenso e senza implicazioni razionali;
- impara attraverso i sensi, le emozioni e le immagini, e quindi attraverso il gioco e l'interesse per ciò che è presente e immediato;
- è spinto dal piacere, dalla verifica delle proprie abilità e dal sentirsi sempre più adeguato nei confronti di ciò che è reale, e meno insicuro verso ciò che gli è sconosciuto e non sa dominare;
- non è sensibile alle attese troppo lontane e alle sollecitazioni che esaltano il senso del dovere, il gusto di imparare, la responsabilità e l'orgoglio perché offra dimostrazioni di carattere;
- sa anche essere concreto, ma nel presente e in ciò che sta facendo ora.
Non possiede ancora certezze che gli consentano di sapere:
- su quali forze contare;
- come proporsi per fare insieme con gli altri;
- quali devono essere i suoi traguardi;
- cosa gli compete, perché è tipicamente egoista e non vede le necessità degli altri;
- selezionare né mettere in ordine le conoscenze;
- organizzare l'attività in vista di progetti concreti.
Non è in grado di:
- progettare, perché non possiede ancora la sicurezza, le esperienze e l’interesse per farlo;
- capire razionalmente di avere dei compiti e dei doveri;
- progettarsi il futuro e di fare le cose come lavoro;
- inseguire risultati pratici, perché è motivato dal piacere e dall’interesse del momento;
- prefiggersi obiettivi lontani o non immediatamente realizzabili;
- impegnarsi in qualcosa che darà frutti solo in tempi successivi;
- assimilare i ragionamenti e gli stimoli basati solo sulle parole.
Ciò non significa che sia impossibile alimentare le sue motivazioni.
Per riuscirvi, però, occorre:
- stimolarlo a confrontarsi e a verificare i progressi e la crescente padronanza dei gesti;
- apprezzarlo per i successi e aiutarlo ad accettare e superare gli insuccessi;
- offrigli un rapporto affettivo stabile anche di fronte ai dubbi, alle incertezze e alle difficoltà;
- evitare i riconoscimenti vuoti e manipolativi;
- permettergli di giocare e di dedicarsi ad attività e iniziative che gli servono per sperimentarsi e scoprire nuove potenzialità da sviluppare;
- allenarlo a proporsi in modi che gli conquistino l’apprezzamento degli altri;
- abituarlo a imparare e cambiare le interpretazioni del mondo che ha intorno e i modi di affrontarlo.
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