Trascura ciò che è specifico del singolo a vantaggio di una rigida aderenza a modelli ottimali.
La formazione tradizionale
- trascura ciò che è specifico del singolo a vantaggio di una rigida aderenza a modelli ottimali;
- Raggiunge l'imitazione e l'apprendimento passivo ma non l'intuizione, la critica e la creazione, che sono i livelli più elevati dell'intelligenza;
- Interviene con strumenti impersonali e uniformi, e pretende di investire l'allievo con stimoli che dovrebbero portare agli effetti attesi dall'allenatore;
- Attende uno sviluppo spontaneo e indipendente dalla qualità dell'insegnamento, e privo di quelle norme che regolano la vita e l'attività dell'adulto;
- Trasmette soluzioni precostituite, ma non insegna a gestirle da soli;
- Impone una specializzazione precoce, ma poi, per tutta la carriera, chiede solo una produttività immediata e priva di rischi;
- Non allena a sperimentarsi e ad applicare schemi non ancora collaudati;
- Usa valutazioni non veritiere e, quindi, scoraggianti;
- Non conosce evoluzione, perché trasmette solo ciò che conosce l'allenatore;
- Lavora "sul" e non "con" l'allievo, e quindi su qualità generiche e non su quelle specifiche di ognuno;
- Comunica nella sola direzione allenatore-allievo;
- Agisce sulle abilità, e non sulla personalità;
- Non riduce le distanze tra i due ruoli;
- Usa stimoli che non chiamano in causa l'allievo;
- Corregge i comportamenti senza modificare la persona.
Le contraddizioni
- L'indifferenza verso i caratteri e le potenzialità specifiche dell'allievo e l'impossibilità di svilupparli;
- La possibilità di conoscere solo le qualità che l'allenatore decide o è in grado di indagare;
- Un insegnamento che esprime le convinzioni di ogni singolo allenatore, prevede una pura trasmissione di informazioni non modificabili, la richiesta di precise esecuzioni e la verifica dell'apprendimento nella fedeltà dell'applicazione;
- Un'azione contro l'autonomia dell'allievo: trasmette soluzioni ottimali e già definite, e così sopisce il desiderio di scoperta e ostacola la formazione di opportune disposizioni ad affrontare la realtà con iniziative personali;
- Dispone alla continua attesa di qualcuno capace di sostituirsi nell'uso della sua libertà d'azione
- Richiede comportamenti opposti a quelli insegnati: chiede pure esecuzioni, mentre ha bisogno di uno sportivo che sappia sviluppare iniziative autonome; non aiuta l'allievo a conoscere e regolare le proprie capacità e si aspetta che le sappia amministrare; esercita una conduzione solo direttiva, e si aspetta uno sportivo disponibile a collaborare.
Tratto da : "Calcio: formazione dell'atleta – dai primi calci al professionista –" Vincenzo Prunelli © Centro Scientifico Editore, 1994
Ti è piaciuto questo articolo?
Forse vuoi leggerne altri... Ecco alcuni articoli che hanno un argomento simile: