rapporto con insegnanti

  • “Mando mio figlio a scuola di sport perché impari a giocare, e lasciare momenti dell’allenamento in cui può fare ciò che vuole invece di eseguire ciò che gli insegnano, mi sembra tempo perso”.

  • Sapere è essenziale ma, quando un’evoluzione degli allievi, dare compiti precisi e non modificabili e dire semplicemente che cosa e come fare è un grande limite.

  • Di solito, si considera leader chi è più abile, l’idolo dei tifosi o chi ha una personalità più spiccata, ma è preferibile chi si mette al servizio della squadra e solleva il rendimento di tutti.

  • Nello sport, il rapporto è ancora uno strumento marginale, se non ignorato. Spesso il giovane è ancora un foglio solo da riempire, mentre dalle domande, dalle risposte e dal comportamento si possono capire che cosa ha imparato e come lo usa, il livello di ciò che si può insegnare, le qualità, specie della mente, di cui dispone e l’uso che ne può fare,
    Spiego sempre tutto, ma tante volte mi sembra di non essere capito. Sbaglio oppure oggi i giovani sono disinteressati?

Tehethon