È assodato che l’allenamento psicologico è fondamentale sia per contribuire a prestazioni ottimali e vincenti o quasi, che per superare il disagio derivante da prestazioni scadenti inaspettate,
periodi di non piena forma o ostacoli di varia natura che possano compromettere una serena partecipazione a una competizione o raggiungere una meta ambita e programmata accuratamente.
Esempi di campioni che si avvalgono o che sono dotati di una componente psicologica sono Federica PELLEGRINI e Fabio SCOZZOLI, entrambi medagliati agli ultimi mondiali di nuoto.
In un’intervista pubblicata su “LA FRECCIA” n. 7 luglio 2011 Federica afferma: “La mia principale avversaria sono io…”; l’impressione mia è che è talmente forte e sicura da non aver avversarie che possano stimolarla ad allenarsi e competere a livelli superiori. E allora interviene una sorta di autoregolamentazione organismica, nel senso che da sola si crea degli handicap, comunque non a livello razionale ma quasi inconsapevolmente, quali l’attacco di panico. Ha raccontato ai microfoni di RaiSport Federica Pellegrini: "Convivo da due anni con le crisi d'ansia, l'anno scorso era capitato l'ultimo episodio"; è come se dicesse alle avversarie: “Iniziate a partire, vi do un piccolo vantaggio”, così facendo sentirebbe l’impresa ancora difficile, non scontata e s’impegnerebbe al massimo per il raggiungimento dei risultati.
A Shanghai la Pellegrini, dopo la vittoria nei 400, ha vinto anche la medaglia d'oro nei 200 stile libero con il tempo di 1'55''58, staccando l'australiana Kylie Palmer (1'56''04) e la francese Camille Muffat (1'56''10) negli ultimi 50 metri. La rimonta è stata incredibile: dopo i primi 100 metri Federica era settima, ma poi è sfrecciata come un razzo lasciando indietro, una dopo l'altra, tutte le avversarie. È la prima atleta della storia ad aver vinto per due volte di fila il titolo mondiale nella specialità.
Anche Scozzoli, in un’intervista sulla Gazzetta dello Sport denota aspetti psicologici che contribuiscono alla prestazione eccellente. Innanzitutto dà merito non solo a se stesso, citando l’impegno che ci mette, ma anche attribuendo al suo team il raggiungimento dei risultati ottenuti. Un altro aspetto mentale importante è la definizione degli obiettivi graduale e scandita nel tempo: ora che ha ottenuto l’argento già sta pensando a un obiettivo più prestigioso, le prossime Olimpiadi. Inoltre, afferma che anche una prestazione scadente è comunque utile per capire cosa non è andato bene e su quale aspetto bisogna lavorare di più.
Fabio Scozzoli bissa l'argento ottenuto nei 100 rana giungendo secondo anche nei 50 ai mondiali di Shanghai. L'azzurro ha chiuso in 27"17, nuovo record italiano. E non finisce qui. Fabio Scozzoli stabilisce a Ostia il nuovo record europeo dei 50 m rana durante i campionati italiani assoluti 2011 nuotando in 26"11. Due atleti del mondiale che non hanno brillato rispetto alle loro potenzialità, in quanto molto più forti in allenamento, sono stati Alessia POLIERI e Federico TURRINI. Entrambi, ai microfoni di RaiSport Mercoledì 27 luglio 2011 mattina, hanno dichiarato che non si spiegavano la scadente prestazione. Alessia forse era troppo scarica rispetto alla competizione da affrontare, che richiedeva un arousal maggiore, ma c’è da considerare anche l’età di neppure 17 anni e la non sufficiente maturazione psicologica di approccio giusto e vincente alla gara.
L’avventura iridata di Federico Turrini si è chiusa con il 19esimo posto nei 400 Misti: all'Oriental Sport Center di Shanghai la medaglia di bronzo agli Europei di Eindhoven (vasca corta). "Purtroppo non sono stato all'altezza, né nei 200 né nei 400 – ha ammesso l'atleta tesserato per la Nuoto Livorno e il Centro Sportivo Esercito ai microfoni di RaiSport Satellite –avrei voluto esprimermi su ben altri livelli, anche perché le sensazioni erano positive. E invece mi è sempre mancata la parte conclusiva di gara. Davvero un peccato, soprattutto vedendo i rilievi firmati nella finale del pomeriggio".
Importante è riportare questi ultimi due atleti non alle ultime immagini di delusione, ma riportarli attraverso un percorso psicoterapico o anche attraverso l’ipnosi a immagini dove hanno sperimentato Peak performance e precedente flow.
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