Pillole

Il talento vero, ma non ancora formato, possiede i caratteri di un’intelligenza vivace, ma non ancora l’armonia, il carattere, le esperienze e la costanza per essere costruttivo.
Il talento è raro ed è un tipo particolare, somma di abilità tecnica e ingegno, un po’ genietto e un po’ Perino che dà grosse soddisfazioni, ma anche grattacapi.
Occorre conoscerlo, altrimenti si rischia di trattarlo da fenomeno e pretendere che lo sia, o credere che possa imparare prima e far vincere quando vuole.
Oppure accontentarsi di quanto dà, e non rendersi conto che ha molte altre qualità che può perdere, lasciare andare incontro a uno sviluppo non costruttivo o considerare spigoli da limare.

L’errore più frequente che si può fare è volerlo adeguare a un modello ideale piuttosto che sviluppare ciò che è solo suo e valorizzare le qualità che lo differenziano. in questo modo, è facile renderlo incontrollabile fino a doverlo frenare, perché le pressioni maldestre lo possono rendere stravagante, bizzoso e poco adatto all'impegno razionale, genio e sregolatezza, tutto istinto e niente ragione, da bloccare perché stia dentro le regole di tutti.

Lo sport ne perde troppi, o crea figure belle, ma non all'altezza del loro talento. Lo plasma con un'organizzazione ossessiva che gli lima qualche spigolo, ma anche l'estro, la genialità e la fantasia, che sono le qualità per le quali spicca e lo rendono unico. E non si pone un dubbio: e se genialità e talento si nascondessero dietro l'inquietudine, l'imprevedibilità, la ribellione agli schemi fissi, la resistenza alle imposizioni o al desiderio di fare di testa propria, che sembrano spigoli, ma sono ricchezze solo da disciplinare?

Com’è il talento non ancora disciplinato? Non si può parlare di uno solo, che è sempre unico e particolare, ma della somma dei caratteri che si trovano più spesso nei talenti. Colpisce per doti tecniche, ma anche per creatività, fantasia, originalità, intuizione e ingegnosità, che sono le qualità di un'intelligenza spiccata e vivace, le stesse che si trovano anche in chi non e adatto allo sport, ma è talento in altri campi per una maggior dotazione della mente. per questo va trattato con attenzione, perché può dare più degli altri, ma essere più fragile e vulnerabile. Si vede in talenti che sembrano avere tutto, ma restano una pura potenzialità per una mancata armonizzazione delle qualità della mente.

Si fa riconoscere per un’intuizione pronta, entra subito nei ragionamenti, dà risposte argute e imprevedibili e coglie sfumature che ad altri sfuggono. Sa prima cosa fare, ma alla sua velocità e a modo suo, ed ha più sintesi e prontezza nel capire e mettere insieme le conoscenze. Eppure, a volte sembra illogico, ma sbaglia soprattutto per troppa fantasia e perché crede di sapere, e organizza bene le conoscenze che possiede, ma non si rende conto che gliene mancano altre, oppure, salta qualche passaggio e gli alti non riescono a seguirlo. È abile a districarsi, mentre la concretezza e l'applicazione lo interessano meno, e per questo non è sempre costruttivo. Rifiuta gli schemi rigidi e fa poco per capirli, e per questo irrita, ma ancora di più quando si oppone o, addirittura, si mette contro.

Quando non è ancora formato, è disarmonico, con facoltà sviluppate e altre solo potenziali: gli mancano la maturità, la continuità, l'uso corretto delle risorse, il senso del collettivo o il "carattere" per farsi valere. Ha creatività, ingegno, intuizione, inventiva e prontezza, ma non sempre il gusto di sapere, la critica e la costanza per impegnarsi. Sembra sicuro anche quando è solo temerario e impulsivo, sceglie ancora ciò che piace e non ciò che è più funzionale e ha difficoltà a fare insieme con gli altri, perché non si mette al servizio dell'interesse collettivo.

E non ha neppure la capacità di usare la maggior dotazione, la sicurezza e ciò che si forma soltanto con il tempo e con continue verifiche. Anzi, proprio la sua dotazione può essere un rischio. È più abile degli altri, e questo vantaggio gli può far perdere il bisogno di scoprire, di verificarsi o di vedersi dei limiti e, dunque, di completarsi e sviluppare certe qualità e caratteri per vivere bene fuori e dentro lo sport.

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