La parola ai tecnici

L’allenatore sportivo deve essere leader, e rendere congruenti ragione, emotività e affettività.

Il nuovo modo di allenare!  

L’abilità dell’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) si concretizza nel conoscere se stesso, nel saper gestire il proprio stato emotivo profondo e quello degli atleti.

Ciò costituisce un vero elemento di novità nel panorama sportivo attuale capace di generare degli indiscutibili vantaggi per tutti i soggetti coinvolti nella relazione sportiva (atleti – società sportiva e altri terzi).

Vige un principio fondamentale che guida l’intero processo di cambiamento da allenatore ordinario verso un profilo di Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.):

Leader di se stessi prima di essere leader degli altri.

Prima, quindi, si agisce sul miglioramento di se stessi nella veste di allenatore-persona per poi generare un reale valore aggiunto agli altri tramite relazioni virtuose.

Il tutto allo scopo di gestire e orientare l’atleta per fargli vivere un’esperienza sportiva “eccellente e virtuosa a 360°” nel pieno rispetto della sua persona e delle sue potenzialità.

Testa, cuore e pancia

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) realizza come primo passo quello di imparare a conoscere che cosa hanno scoperto le ultime ricerche neuro-scientifiche in tema di corpo e mente umana, oltre ad approcciare la conoscenza dell’intelligenza emotiva e intuitiva.

Le ultime scoperte neuroscientifiche hanno confermato che abbiamo tre cervelli: encefalico (la TESTA), cardiaco (il CUORE) ed enterico (la PANCIA).

Anche il CUORE e la PANCIA hanno tutte le caratteristiche neuro-fisiologiche del più (a noi) noto cervello encefalico (TESTA).

Tra gli altri elementi comuni essi possiedono i neuroni, le sinapsi, hanno una propria memoria, si applicano a pieno le caratteristiche della neuroplasticità e della neurogenesi e sono dotati di depositi di neuro-trasmettitori.

Perché queste scoperte sono fondamentali per un Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) e, in generale, per chiunque si accinga a compiere una prestazione sportiva (indipendentemente dall’età, dal livello di seniority e dalle potenzialità)?

Perché le nostre tre intelligenze non soltanto dialogano neuro-fisiologicamente tra di loro, ma si parlano in senso più profondo, molto spesso confliggono e litigano fino a quando una di esse (o in coppia) prende il sopravvento sulle altre generando un’azione, una soluzione o un comportamento che non è il migliore possibile.

Anzi spesso quest’azione, soluzione o condotta è negativa, e causa dei veri e propri danni a noi e agli altri.

Un esempio concreto: immagina di essere un allenatore o giocatore di calcio che coinvolto emotivamente in uno stato di collera motivato da un presunto torto per una decisione arbitrale si rivolge in modo irriguardoso verso l’arbitro e viene espulso.

Quest’azione è definita come una reazione di “Pancia” (o “Senza Testa”) dove l’uso della razionalità viene escluso causando un danno a se stessi e alla squadra.

Oppure immaginiamo di dover correre una maratona e di rimanere bloccati dall’ansia prima della partenza.

Sapere come funzioniamo neuro-fisiologicamente in alcune situazioni di natura emozionale negativa è fondamentale per la gestione virtuosa del proprio io nell’ambito di una prestazione sportiva (sia come allenatore sia come atleta).  

In una prestazione sportiva (da allenatore o atleta) quante decisioni di sola TESTA (di natura iper razionale - ad es. per un allenatore insistere con un carico di lavoro teoricamente opportuno, ma in realtà non consono alla situazione specifica dei giovani atleti allenati) vi hanno causato dei “danni”?

E quelle di solo CUORE (di natura iperemozionale – Ad es. evitare di fare una ripresa in un modo corretto e consono perché l’atleta è di età anagrafica giovane)?

E quelle di sola PANCIA (di natura iperreattiva come quella descritta sopra)?

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) sceglie di imparare ad allineare e rendere congruenti i propri cervelli multipli per orientare il proprio comportamento (in allenamento, in gara e nel post gara) e realizzare delle azioni e delle scelte che possano permettergli di agire nella più Alta Espressione di Se Stesso con Coraggio, Creatività e Compassione.

Ciò gli permetterà di gestire anche il suo stato emotivo più profondo in modo virtuoso avendone un beneficio nella gestione degli atleti.

L’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) è una figura fondamentale specialmente se egli è destinato ad allenare atleti in età pre-adolescenziale e adolescenziale.

Basando la sua figura di Leader sui principi di speranza, compassione, gioco, esempio e rispetto per gli altri, egli genera a una riduzione (se non addirittura a un’eliminazione) di tutti quei comportamenti conflittuali, non empatici, puramente orientati all’importanza del risultato sportivo e non alla crescita degli atleti che sono una delle cause principali che alimentano il fenomeno dell’abbandono sportivo.

Inoltre un atteggiamento virtuoso è strettamente legato anche a un miglioramento delle prestazioni sportive degli atleti e delle squadre.

In un ambiente sociale come quello attuale l’Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) è la figura che cambia la prospettiva della relazione sportiva applicando un nuovo modo di allenamento sportivo capace di soddisfare le nuove sfide relazionali con i giovani che le attuali strutture e organizzazioni non riescono a soddisfare.  

Oggi è possibile diventare un Allenatore Sportivo Eccellente (A.S.E.) usufruendo delle competenze di Your Living Coaching tramite il Dott. Parrinello Alessandro che applica le conoscenze risultanti dal lavoro di ricerca sui cervelli multipli di Grant Soosalu e Marvin Oka culminata con la pubblicazione del libro “Mbraining: Using your multiple brains to do cool staff”.

Alessandro Parrinello

Coach & Trainer specializzato in crescita personale, sportiva, leadership e tematiche di stress

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.alessandroparrinello.it

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