Un aiuto non necessario e non giustificato dalle forze del figlio e dalle difficoltà della situazione è sempre un atto protettivo.
- Presenta un ambiente troppo difficile, ostile e minaccioso.
- Considera il figlio sempre fragile, vulnerabile e incapace, se è il caso, di difendersi da solo.
- Cerca di fargli acquisire vantaggi rispetto agli altri e sugli altri, e lo convince che la furbizia sia una prerogativa della vita adulta.
- Lo libera dalle responsabilità e dai disagi perché lo considera debole, ma anche perché sia più pronto a rispondere con l’affetto e disponibile a realizzare le sue aspettative.
- Non lo considera responsabile di eventuali insuccessi e mancate realizzazioni.
- Lo convince che responsabili sono sempre gli altri o circostanze estranee.
- Lo scoraggia, perché gli esprime le proprie paure e insicurezze senza trasmettergli almeno la sicurezza necessaria per difendersi.
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