La parola ai tecnici

PRIMI CALCI

Sono perfettamente d’accordo con quanto scrive sull’articolo “Cosa è rimasto dei Primi Calci”.

In quasi 40 anni di attività coi giovani, ho cercato, col buonsenso e con l’empatia, di lavorare al meglio con questi ragazzini in fase di crescita.

Sicuramente non con le grandi conoscenze, che Lei così bene esprime nell’articolo, ma con enorme entusiasmo, con continua voglia di apprendere, di sperimentare cose nuove e con grande rispetto di tutti i ragazzini con cui vengo a contatto.

Posso dire di essere soddisfatto di quanto ho fatto e i migliori riconoscimenti sul mio operato, mi sono arrivati da miei ex allievi, ora persone adulte, che mi dimostrano il loro rispetto e la loro gratitudine per essere stato loro vicino, in un momento delicato della loro crescita.

Quando si va ai vari corsi di aggiornamento, in genere si sente parlare di tecnica, di tattica, di preparazione fisica, quasi mai di psicologia, mai di rapporti umani, mai di comprensione, c’è l’impressione di parlate di catena di montaggio, non di giovani uomini che crescono.

E sì che, se si guardano i risultati, non c’è da stare allegri, siamo ormai agli ultimi posti come Settori Giovanili in Europa.

Qualcosa di sbagliato ci deve pur essere, se nonostante il grande numero di ragazzini che frequentano scuole calcio, sono così pochi i talenti che riescono ad emergere.

Nel mio piccolo ho notato che i bambini, ma anche i ragazzi, capiscono al volo se tu stai dalla loro parte, senza secondi fini, senza volerli sfruttare, senza pretendere da loro cose che non ti possono dare.

Se ti rispettano per quello che sei, e non per quello che rappresenti, ti danno la possibilità di interagire con loro in maniera completa, attraverso un interscambio di idee e di opinioni che maturano sia loro che te.

Capacità di mettersi in discussione, voglia di imparare anche dai piccolini, voglia di continuare a stupirsi, coscienza che ognuno è un’entità diversa, queste dovrebbero essere le basi si cui improntare un lavoro serio e costruttivo.

Senza fretta, senza stress, ma facendo sì che il calcio rimanga per loro un grande sogno. Dopo tanti anni da allenatore, prima di Settore Giovanile, poi di prime squadre e infine ancora di Settore Giovanile, ora ho intrapreso una nuova strada quella di responsabile di una Società di puro Settore Giovanile, che partecipa a tutte le categorie.

Ed è con grande soddisfazione che ho visto parecchi miei ex-allievi avvicinarsi per voler diventare istruttori di giovani calciatori in questa neo-nata Società, spero di riuscire a trasmettere loro i principi che lei tanto bene evidenzia nel suo articolo. Grazie

 

Piero Carnacina, Allenatore di 3^ Categoria Responsabile Tecnico ASD PORTO TOLLE 2010.

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