Anche la donna si deve misurare con due tipi di sport, uno di vertice e un altro per tutti. Il primo impone di fare i conti con differenze fisiche e una popolarità diversa, e per qualcuno è rabbia e furore agonistico, o anche furberia e violenza. Nel secondo, conta la persona e non solo chi vince, ognuno dà fondo a tutte le energie per battere il proprio record, non si deve misurare con parametri assoluti, e chi è meno dotato non è escluso. È ricerca della misura di sé, mezzo di comunicazione e rapporto con la salute, e si può praticare per semplice piacere di misurare le proprie forze, per salute e per divertimento.

La protezione è dare ai giovani tutto pronto, non affidare compiti né chiedere impegno o, anche, liberarli da qualsiasi incombenza perché riescano meglio nella scuola oppure nello sport. Educare è essere pronti a rispondere ai dubbi, limitarsi a offrire opinioni e portarli a trovare da soli le soluzioni.

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